domenica 29 novembre 2015

Perchè, da musulmani, non possiamo non dirci sostenitori del Natale

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Il preside della scuola di Rozzano



di Ali Reza Jalali

L'ultima, ma non certamente nuova, trovata dei fondamentalisti laici, sbandierata ampiamente dai media, è quella che ha visto protagonista un preside, presumo uno di questi vetero-comunisti, che ha vietato i festeggiamenti del Natale di Gesù Cristo in una scuola, per via della presenza di alunni musulmani, i quali si sarebbero sentiti offesi da tale ricorrenza. Vedi (http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/rozzano-preside-cancella-la-festa-di-natale-genitori-sul-piede-di-guerra_2146128-201502a.shtml).

Mi rifiuto di pensare che un preside, ovvero una persona che ha studiato più o meno tutta la vita - altrimenti non potrebbe diventare dirigente scolastico - non sappia che nell'Islam la figura del Cristo è riverita ampiamente, con diversi versetti del Corano e tantitissime tradizioni. 

Giusto per fare chiarezza, l'Imam Khomeini, non certo un esponente dell'"Islam moderato", disse apertamente che è buona cosa, per tutti i musulmani, fare gli auguri per le festività natalizie ai cristiani. Vedi (https://www.youtube.com/watch?v=h5mWhSVz4iU).

Certamente vi sono delle componenti dell'islamismo politico che avversano particolarmente il Cristianesimo e i cristiani, ma visto che il preside in questione appartiene a quella categoria politica che in Italia tende, almeno per quello che riguarda il piano interno, a distinguere tra terrorismo, estremismo e Islam in generale, anche qui egli non è da scusare. Voglio dire, se fosse stato un politico alla Santanché a vietare i festeggiamenti per paura di ritorsioni da parte degli islamici, potevo anche capirlo, visto che per lei e quelli che la pensano come lei tutti i musulmani, almeno potenzialmente, sono dei terroristi. Ma da uno di sinistra non te lo puoi aspettare. 

Quindi, scartando l'ipotesi dell'ignoranza, e quella del riconoscimento dei musulmani in toto come estremisti anti-cristiani, non rimane che una sola ipotesi plausibile per vietare i festeggiamenti natalizi in nome della presenza musulmana della scuola, soprattutto per via del fatto che il preside in questione ha agito unilatermalmente, senza alcuna richiesta da parte delle famiglie musulmane, che anzi, hanno preso le distanze dall'iniziativa controversa. Vedi ( http://video.repubblica.it/edizione/milano/rozzano-l-ira-del-genitore-musulmano-anche-noi-festeggiamo-il-natale/220127/219327).

L'unico motivo plausibile quindi, non ha nulla a che fare con l'Islam, questa religione è solo una scusa per i fondamentalisti laici, il loro vero nemico è la religione, e visto che qui, almeno ora, la religione egemone è il Cristianesimo, il nemico, nonostante ormai le stesse istituzioni cristiane (cattoliche) stiano passando un momento di forte decadenza e crisi, è appunto la religione di Cristo. 

Certo non è una novità assoluta: negli ultimi anni è accaduto spesso che presidi ultra-laicisti abbiano voluto abolire le festività cristiane in nome della laicità, del multiculturalismo e della presenza musulmana. Sono convinto però che l'odio di tale categoria per la religione, eredità del pensiero giacobino, non sia solo contro il Cristianesimo. Oggi qui il nemico è tutto ciò che sia approssimabile a tale religione, ma un domani, chissà, se dovesse diventare egemone l'Islam, questi indiviudi farebbero l'esatto contrario di quello che fanno adesso: vieterebbero le feste musulmane in nome della presenza cristiana. 

In fondo, basta fare una carrellata dei pensatori europei che negli ultimi secoli hanno parlato bene dell'Islam o del suo profeta Maometto; a parte qualche eccezione, sono tutte persone, da Voltaire a Nietzsche, che hanno come comune denominatore un forte odio nei confronti del Cristianesimo.

Penso che in un momento come questo, ovvero con da un lato gli attacchi al sacro portati dal mondo del fondamentalismo laico sinistroide, dai presidi di casa nostra ai Charlie Hebdo, e dall'altro la religione strumentalizzata da gruppi fanatici, come l'ISIS, il mondo della tradizone religiosa autentica, un'area che travalica le frontiere settiarie e che vede musulmani e crisitiani dalla stessa parte, contro la dissacrazione - il fatto che avvenga in nome della laicità o della religione poco cambia - sia necessaria una collaborazione stretta tra chi ha a cuore la salvezza dell'essere umano, contro chi in nome dell'umanità (laica o religiosa) vuole degradare ulteriormente il rango dell'uomo, la migliore creatura di Dio. 

In fondo, nonostante le evidenti differenze quantitative, esiste un filo rosso che lega il preside di Rozzano, Charlie Hebdo e l'ISIS. Questo è il fronte di chi è in guerra contro Dio. 

lunedì 23 novembre 2015

Call for Papers: “Diritto pubblico, scienze politiche, Islam. Raccolta di saggi, volume II”


Call for Papers: “Diritto pubblico, scienze politiche, Islam. Raccolta di saggi, volume II”

Il Dipartimento di Studi giuridici, politici ed economici del Centro Studi Internazionale Dimore della Sapienza bandisce un concorso per selezionare dei saggi e articoli scientifici originali, finalizzati ad una pubblicazione cartacea (libro con codice ISBN, quindi i contributi saranno utilizzabili come titoli anche per eventuali concorsi accademici): “Diritto pubblico, scienze politiche, Islam. Raccolta di saggi, volume II”

I saggi dovranno essere pertinenti, ovvero riguardare i temi del diritto, delle scienze politiche e delle scienze sociali, nonché delle scienze economiche, in relazione alla religione musulmana, alla comunità islamica residente nei paesi non musulmani, ai paesi islamici e alle relazioni internazionali del mondo islamico; verranno in ogni caso prese in considerazione anche istanze e saggi concernenti il tema del fattore religioso in generale, anche fuori dal problema islamico.

I saggi dovranno contenere in modo obbligatorio delle note e un sunto, insieme a una breve nota biografica dell’autore.

I saggi saranno sottoposti a referaggio anonimo da parte di esperti ed accademici.

I contributi dovranno pervenire alle caselle di posta elettronica indicate a fine pagina, di pertinenza della Direzione, la quale informerà i pretendenti dell’esito positivo o negativo delle valutazioni.

I contributi dovranno pervenire entro e non oltre il 31 maggio 2016.

Gli esiti delle valutazioni saranno espressi entro il 31 luglio 2016.  

(Attenzione: Il primo volume di tale collana è stato già compilato ed è in fase di pubblicazione)

L’editore sarà Irfan Edizioni. La pubblicazione avverrà, salvo imprevisti, a cura del Dipartimento e del Direttore, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017.

Per ogni informazione contattare il Curatore del volume, ovvero di Direttore del Dipartimento, dott. Ali Reza Jalali: alirezajalali1@yahoo.it oppure alireza.jalali@univr.it.