venerdì 5 settembre 2014

Difendere l’Occidente? Io ci sto. Nota a un articolo di Ezio Mauro

 
 
 
Ali Reza Jalali
 
Recentemente sul quotidiano socialdemocratico “La Repubblica” Ezio Mauro ha scritto un interessante articolo sull’Occidente, i sui nemici e il sistema valoriale da difendere dal titolo “L'Occidente da difendere”. Scrive Mauro: “La terza Nato nasce in Galles dopo la prima, figlia della Guerra Fredda e la seconda dell'età di mezzo, quando con la caduta del Muro sembrò aprirsi un secolo lungo senza più nemici per le democrazie che avevano infine riconquistato il Novecento. La guerra di Crimea riporta nel cuore d'Europa, dove sono nate le due guerre mondiali, truppe, missili, carri armati, morti, feriti, aerei abbattuti.” Mauro si riferisce al meeting in Galles dove la NATO ufficialmente dice quello che noi, attraverso la rivista “Eurasia” diciamo da un bel po’: la guerra fredda non è mai finita. Quel conflitto poteva essere terminato per chi, ubriacato di ideologismo infantile, aveva letto la sfida tra la NATO e l’URSS come la battaglia delle ideologie, tra democrazia occidentale e marxismo. In realtà, come ha confermato anche Lucio Caracciolo di “Limes”, le radici del conflitto erano e sono geopolitiche e non ideologiche: l’America e il suo braccio armato vogliono evitare che in Eurasia possa sorgere una potenza o una coalizione di paesi che possa mettere in discussione il primato occidentale e anglosassone. Il fatto che questa potenza sia comunista, democratica, islamica, induista o vegana, è un fatto del tutto secondario. Oltre al discorso geopolitico però, Mauro si concentra sul piano valoriale, sulla difesa dell’Occidente non tanto come luogo geografico, ma come sistema di idee, individuando alcuni concetti salienti: stato di diritto, democrazia, diritti umani. Ora, in questa sede a me non interessa entrare nello specifico né del discorso geopolitico, né di quello valorale. Dico solo questo: vogliamo difendere l’Occidente, ovvero, come emerge anche dall’articolo di Mauro, garantire l’incolumità degli occidentali, degli europei in particolare, delle loro conquiste, anche in termini di libertà – solo un pazzo o un fanatico potrebbe pensare che fuori dal tanto vituperato Occidente possano essere garantiti alcuni diritti fondamentali, pensiamo solo alla libertà religiosa nel mondo islamico – da eventuali nemici? Bene, in guerra, perché dall’articolo pubblicato da “La Repubblica” i toni sono quelli di una battaglia finale, tra due visioni del mondo, noi contro loro (Russia e Islam), bisogna prima di tutto vincere e per farlo bisogna scegliere bene gli alleati. Da soli non si vincono le guerre: l’Occidente per sconfiggere la Germania si è alleata con la tanto odiata Russia. Nella guerra attuale in difesa dell’Occidente, Mauro dice che non siamo stati noi a muovere la guerra, ma sono i nostri nemici ad aver deciso che l’Occidente è il nemico. Qui c’è il grave fraintendimento: la situazione attuale ucraina, è il frutto, come ha nuovamente ammesso Caracciolo, di un golpe filo-occidentale: il resto è una reazione russa. Reazione appunto. Per ciò che concerne l’Islam e in particolare il cosiddetto Stato islamico, esso è nato all’interno del conflitto siriano, dove, tanto per cambiare, il fronte antiassadista sostenuto dall’Occidente – di cui faceva parte anche lo Stato islamico, oltre ad Al Qaida (Fronte Al Nusra) e ai Fratelli Musulmani (Esercito Libero), ancora oggi, invece di aiutare Assad nella lotta contro il terrorismo islamico, lo si demonizza. Ma si ricordi la NATO, come scrive bene Alberto Negri su “Il Sole 24 Ore”, è forse meglio confinare, in Turchia, con Assad o con i terroristi islamici? Insomma, mi sembra che Mauro non colga il punto: è stato un Occidente imprudente a mettere in pericolo il suo stesso sistema geopolitico e valoriale, mettendosi contro, dall’Ucraina al Medio Oriente, i suoi potenziali alleati, la Russia di Putin e il regime laico di Assad, per favorire proprio i suoi veri nemici, i terroristi islamici e il nazionalismo spicciolo, ormai esasperato in Ucraina. Questi sono i nemici dell’Occidente, dell’Europa, fondata sulla libertà e i diritti umani. Nemici che orami abbiamo in casa, nelle nostre strade, con la loro arroganza e il loro menefreghismo nei confronti dei valori europei. Tanto si è battuti in ritirata su questi temi in casa nostra, che orami ci sono anche qui, nell’Europa settentrionale, i partiti pro-sharia. Ha perfettamente ragione Negri, l’Europa invece di mettersi contro chi ha dimostrato di lottare sul campo contro il fanatismo religioso e l’estremismo nazionalista, sia ragionevole e non si irrigidisca: la Russia e la Siria, e chiunque lotti contro l’estremismo islamista, contro l’ISIS e derivati, dall’Iran ai conservatori di casa nostra, si è tutti sullo stesso fronte per difendere l’Occidente. Sembra un paradosso? Forse, ma l’importante è vincere la guerra. Churchill disse: “Sono anticomunista, ma per sconfiggere Hitler sono disposto a allearmi con l’URSS.” I fatti gli hanno dato ragione. Inoltre è inutile impazzire a cercare una cosa che non esiste: il fantomatico Islam moderato. L’Islam è una religione monoteista, in quanto tale fatta di dogmi e, esattamente come le fonti dell’ebraismo, impregnata di un forte pensiero violento. Esiste però un Islam pragmatico, col quale, come auspica Negri, in nome di una lotta contro un nemico comune, si può e si deve dialogare. Fino a oggi l’interlocutore islamico principale dell’Occidente è stato il regime saudita. I risultati? ISIS, 11 settembre (Lucio Caracciolo di “Limes” ha pochi mesi fa bollato gli attentati negli USA come azioni saudite mascherate da estremismo islamico) e chi più ne ha più ne metta. E’ ora di cambiare, siamo ancora in tempo a difendere l’Occidente dalle orde islamiche.   

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