mercoledì 5 marzo 2014

Il nome “Iran”

Ali Reza Jalali 





Il nome di uno Stato o di una nazione, può essere considerato importante da diversi punti di vista, ma uno dei principali è riconducibile al fatto di voler sottolineare una sorta di casa comune per genti che abbiano dei punti e dei principi storici che sottolineino la loro unità. Il nome di uno Stato quindi conferisce unità e aiuta a sottolineare dei tratti comuni tra una molteplicità di persone: ovviamente questi fattori di comunione potrebbero essere diversi, e tra le altre cose possiamo nominare la lingua, la cultura, l’etnia o la religione. Un altro fattore importante è la geografia; infatti spesso i popoli e le nazioni, così come gli Stati, hanno dei limiti geografici e naturali, che per così dire, li “confinano” all’interno di un limes naturale, prima ancora che statuale. Non a caso, uno Stato nasce prima di tutto su un territorio: senza una “terra” non può esistere uno Stato. E questa terra spesso conferisce il nome allo Stato. Se dicessimo quindi che lo Stato prima di diventare tale è un’entità geografica, non avremmo detto una cosa sbagliata. Fattori come il territorio, il popolo e lo Stato sono connessi tra di loro in modo imprescindibile. Sappiamo anche che, normalmente, il nome di uno Stato deriva da un territorio, e il nome di quest’ultimo deriva da un popolo che abita o ha abitato in una data entità geografica. Ad esempio è noto che il termine Italia deriva dal nome di un popolo che nell’antichità, ancora prima della fondazione di Roma, viveva nella penisola italiana. Quindi possiamo dire che l’Italia è sia un nome riconducibile ad uno Stato oggi esistente e quindi attore geopolitico e soggetto di diritto internazionale, sia il nome di una penisola (entità geografica), sia il nome di un popolo di antiche origini. Questo ragionamento, mutatis mutandis, può essere fatto per altri contesti, anche per l’Iran. Questo nome deriva da un popolo (secondo alcuni studiosi gli “ariani”) che nel secondo millennio a. C., invasero un altopiano (entità geografica), successivamente denominato appunto “altopiano iranico”, compreso all’incirca tra il Mar Caspio e il Golfo Persico, che mescolandosi con delle piccole forme di civiltà preesistenti, formarono la base per quello che noi oggi chiamiamo popolo iraniano o iranico. Vi sono però delle varianti per ciò che concerne l’esatto nome di questo popolo che circa quattromila anni fa venne ad abitare l’altopiano suddetto: alcuni, come accennato, parlano di ariani, mentre altri li chiamano arii. Il più antico testo oggi in possesso risalente a questo popolo è l’Avesta, un testo sacro. La lingua in cui è stato scritto questo libro viene definito avestaico, e in questo testo il nome del territorio dal quale provenivano gli ariani o arii è chiamato Airaynem Vaejo. Questo territorio fu abbandonato dagli ariani che si trasferirono sull’altopiano iranico, per via, secondo l’analisi di alcuni studiosi, delle difficili condizioni di vita, legate anche al clima particolarmente rigido e agli inverni molto duri da sopportare. 








Alcuni identificano questo luogo intorno alla catena montuosa del Caucaso, altri invece parlano di alcune regioni dell’Asia Centrale, nei pressi del lago di Aral. Secondo alcuni poi, la migrazione di massa di questi popoli ariani verso sud, sarebbe dovuta non solo a condizioni climatiche divenute insopportabili, ma anche per l’attacco subito da altri popoli asiatici, che costrinsero gli ariani a migrare. A dire il vero questi popoli non migrarono solo verso l’attuale Iran, ma si diressero anche verso il Subcontinente indiano e verso l’Europa. L’attuale parola persiana Iran, è frutto di una evoluzione linguistica che ha caratterizzato i popoli ariani o indoeuropei residenti sull’altopiano iranico. Infatti, essa deriva dall’avestaico Airya e dal pahlavico (la lingua degli iranici in epoca sasanide) Eran. Secondo le antiche leggende iraniche, vi era un sovrano di nome Fereidun, che prima di morire decise di dividere il suo Stato, in tre parti e a guida di ogni regione ci sarebbe stato uno dei tre figli. In particolare Iraj avrebbe governato la zona centrale, che secondo le credenze antiche era il luogo centrale non solo dell’altopiano iranico, ma anche del mondo. Poi un altro figlio di Fereidun, avrebbe governato la zona occidentale, ovvero all’incirca la Mesopotamia e i territori a ovest dell’altopiano. Ed infine il terzo figlio, Tur, dopo la morte del padre, sarebbe divenuto governatore delle zone a est dell’altopiano. Alla morte di Fereidun, avvenne puntualmente la spartizione dello Stato in tre unità, e scoppiano dei conflitti tra i figli, soprattutto tra Iraj, sovrano dell’Iran propriamente detto, e Tur governatore del territorio orientale. Il conflitto degenerò tra i due e Iraj venne assassinato, portando ad un conflitto sempre più intenso tra gli iranici e i turanici. Il nome Persia invece derivava da una delle stirpi indoeuropee che popolarono l’altopiano iranico, ovvero quel gruppo che si era stabilito nella parte meridionale dell’altopiano, sulla costa del Golfo Persico. Questo gruppo indoeuropeo e ariano successivamente, sconfiggerà un’altra popolazione ariana che si era stabilita nella parte occidentale dell’altopiano iranico, ovvero i medi. Essi furono il primo popolo indoeuropeo residente sull’altopiano a creare uno Stato unitario di dimensioni ragguardevoli. I persiani quindi, sconfiggendo i medi, si sostituirono a loro nel dominio dell’altopiano e sotto la dinasta achemenide crearono il primo impero eurasiatico e intercontinentale della storia. Il nome Persia quindi deriva dai persiani, ma fu poi erroneamente usato dai greci per definire tutto il territorio dell’altopiano iranico, quando invece la Persia era ed è solo una delle regioni iraniche. 






Questa regione esiste ancora oggi nella suddivisione amministrativa della Repubblica islamica dell’Iran, col nome di Fars, area che ha come capoluogo Shiraz, nell’Iran meridionale, non lontano da Persepoli, una delle capitali dei persiani della dinastia achemenide. Al tempo dell’impero achemenide quindi, e per tutto il periodo successivo, gli europei chiamarono l’Iran col nome di una delle sue regioni, Persia appunto. A dire il vero anche gli iranici fecero lo stesso con i greci; infatti la penisola ellenica non veniva chiamata col suo vero nome, ma col nome di uno dei popoli ellenici; gli iraniani ancora oggi chiamano la Grecia Iunan, nome derivante dagli ioni, che abitavano la parte occidentale della penisola ellenica.  Così come i turchi di oggi chiamano la Grecia Iunanistan, letteralmente, territorio degli ioni. Ovviamente gli iranici continuarono a chiamare la propria terra Iran, dal pahlavico Eran, e solo nel 1935 anche la comunità internazionale iniziò a usare il nome di Iran, su espressa richiesta dell’allora governo iraniano. L’attuale nome ufficiale di questo Paese e di questo Stato è “Repubblica islamica dell’Iran”, e generalmente sia gli attuali iraniani che gli stranieri quando vogliono indicare tale Paese dicono appunto “Iran”. In definitiva possiamo dire che è più corretto parlare di Iran che non di Persia, non solo nel contesto attuale, ma anche nel passato, per via del fatto che come accennato prima, la Persia è solo una delle regioni iraniche, mentre l’Iran rappresenta tutto lo spazio geografico dell’attuale Stato iraniano.






Tratto da "La Repubblica Islamica dell'Iran tra ordinamento interno e politica internazionale" di Ali Reza Jalali. Libro edito da "Irfan Edizioni" nel 2013. 

Nessun commento:

Posta un commento